L’uso dei probiotici nel trattamento parodontale

La parodontite è una malattia infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di supporto del dente, portando progressivamente alla distruzione dell'osso alveolare e, nei casi più gravi, alla perdita dentale. Tradizionalmente trattata con terapie meccaniche come la detartrasi e il curettage, negli ultimi anni l'attenzione si è spostata anche sull'uso di probiotici come trattamento complementare.
La parodontite è causata principalmente dall'accumulo di placca batterica e tartaro, che innescano una risposta immunitaria cronica con rilascio di enzimi e mediatori infiammatori. Tra i batteri patogeni coinvolti ci sono Porphyromonas gingivalis, Tannerellaforsythia e Treponema denticola, membri del cosiddetto "complesso rosso". Nell'era moderna, ci si è focalizzati nel comprendere le caratteristiche dell'ecosistema microbico che colonizza il cavo orale ed i meccanismi che lo regolano.
Questo ha permesso nuovi modi di trattare le patologie parodontali, con metodiche nel complesso meno invasive e che possano mantenere risultati clinici più duraturi nel tempo. La cavità orale umana ospita il secondo microbiota più̀ abbondante dopo il tratto gastrointestinale e possiede le informazioni di circa 772 specie procariotiche. I batteri sono presenti nel cavo orale sia all'interno del biofilm, associati alle superfici, sia nella saliva.
Il microbiota è costituito da una diversificazione di specie che, in una condizione di omeostasi microbiologica, permettono il mantenimento dello stato di salute, definito "eubiosi". Se vi è un cambiamento in questo equilibrio si genera una condizione di disbiosi che può corrispondere a patologia.
I probiotici sono microrganismi vivi, che, se assunti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute dell'ospite. L'idea di utilizzarli per contrastare la parodontite si basa sul principio dell'antagonismo microbico: i probiotici competono con i patogeni per lo spazio e i nutrienti, producono sostanze antimicrobiche naturali (come le batteriocine) e modulano la risposta immunitaria.
Tra i probiotici maggiormente utilizzati, il Lactobacillus reuteri trova grande applicazione in ambito odontoiatrico, importante per la sua capacità di favorire la secrezione di inibitori e batteriocine come Reuterina E Reutericiclina6. Un'altra specie batterica probiotica largamente utilizzata è il Bifidobacteriumlactis, che possiede la capacità di inibire batteri parodontopatogenicome P. gingivalis, P. intermedia, A. Actinomycetemcomitans.
I probiotici possono essere somministrati tramite:
• Compresse masticabili• Collutori
• Gel topici
Meccanismi di Azione dei Probiotici in Parodontologia
1. Inibizione dei batteri patogeni: alcuni ceppi probiotici riducono la crescita dei batteri parodontopatogeni attraverso la produzione di acido lattico e altre sostanze antimicrobiche.2. Rafforzamento della barriera epiteliale: i probiotici possono migliorare la funzione della mucosa orale, rendendola più resistente all'attacco batterico.
3. Modulazione del sistema immunitario: aiutano a regolare la risposta infiammatoria, riducendo il rilascio di citochine pro-infiammatorie come IL-1β e TNF-α.
4. Biofilm equilibrato: promuovono la formazione di un biofilm orale più sano e stabile.
L'uso dei probiotici rappresenta un'interessante strategia di supporto nella gestione della parodontite. Non sostituisce le terapie tradizionali, ma può potenziare l'efficacia del trattamento e contribuire al mantenimento di un microbiota orale sano. In futuro, potremmo assistere all'integrazione routinaria dei probiotici nella pratica odontoiatrica quotidiana.
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